progetto

Ponti colorati

Creare un oratorio aperto. Rilanciare la partecipazione di giovani e giovanissimi alla vita di comunità, impegnandoci per conoscere e coinvolgere anche coloro con cui non si è mai instaurato un rapporto.

Il progetto Ponti colorati ha come ente capofila la parrocchia di S. Maria Maggiore in Mondovì Ferrone. Si tratta di una delle parrocchie più popolose della città, al centro di uno dei quartieri di più recente costruzione. La nostra parrocchia ha coinvolto come partner del progetto le due parrocchie adiacenti del Sacro Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato.

Il progetto che abbiamo sviluppato ha due macro-obiettivi. Da una parte si vuole rilanciare la partecipazione ai gruppi, indeboliti dopo due anni di assenza di incontri o incontri in remoto, offrendo loro orizzonti nuovi con attività in sinergia tra le tre parrocchie partner. Dall’altra vogliamo impegnarci attivamente per conoscere e coinvolgere i ragazzi che frequentano ogni giorno le nostre aree giochi ma con cui non abbiamo mai avuto modo di instaurare un rapporto, in un’ottica di oratorio “aperto” e non chiuso in sé stesso.
Nasce tutto da don Flavio Begliatti, parroco della parrocchia capofila del progetto e vicario generale della diocesi. Osservando i tanti ragazzi di ogni età ed etnia che frequentavano l’area giochi sotto la canonica, si è chiesto come potessimo cercare un modo per entrare in contatto con loro, conoscerli e integrare questo mondo con i bambini e ragazzi che invece frequentano abitualmente la parrocchia.
Questa sfida è la leva che speriamo ci possa permettere di iniziare una collaborazione più stretta con i giovani delle altre due parrocchie partner del progetto, superando la logica di campanilismo che per decenni non ha dato modo di instaurare dialoghi per condividere le risorse, aprire nuovi orizzonti, tessere nuove relazioni.

La fase di progettazione è stata guidata dal parroco don Flavio Begliatti che ha radunato attorno a sé un gruppo di giovani animatori che già abitualmente collaborano in parrocchia. In particolare si sono fatti carico di portare avanti il progetto, Matteo Costamagna e Leone Morandini.
Con l’intento di interfacciarci con dei ragazzi che solitamente non frequentano la parrocchia e appartengono a culture anche diverse dalla nostra, abbiamo coinvolto nel progetto altri due partner che lavorano nel campo del sociale e dell’integrazione: le associazioni Caracol e MondoQui. Grazie alla loro esperienza e al loro contributo possiamo conoscere meglio la realtà dei giovani che vivono sul nostro territorio ma che non frequentano la parrocchia.
Infine si è pensato di coinvolgere i ragazzi delle parrocchie limitrofe del Sacro Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato, sia per provare un tentativo di collaborazione tra le nostre comunità sia per ampliare il bacino di giovani che possono trarre giovamento dalla partecipazione a questo progetto, che rappresenta un evento extra-ordinario per le nostre parrocchie.

Con questo progetto vogliamo iniziare un percorso che possa prevedere degli incontri condivisi tra i gruppi giovanissimi delle tre parrocchie partner. L’impegno concreto che ci poniamo per gli incontri che condivideremo con i giovanissimi, sarà pensare ad un’animazione di quartiere che non escluda nessuno. Vogliamo conoscere i ragazzi che, pur non frequentando abitualmente la parrocchia, passano del tempo nell’area giochi vicino alla chiesa di S. Maria Maggiore. Per instaurare una relazione con loro non possiamo che partire dalle attività che svolgono abitualmente, ossia giocare a basket e calcio nei campi dell’area giochi. Intendiamo quindi provare ad organizzare manifestazioni con tornei più strutturati, premi e merende.
In funzione del feedback che riceveremo da questi primi approcci, intendiamo provare a proporre laboratori artistici, teatrali o di altri sport aggregativi per coltivare una relazione che possa permettere di mettere in contatto questi due mondi di giovani e porti l’area giochi ad essere uno spazio davvero condiviso e di incontro che ognuno sente suo.